sabato 19 settembre 2009

Whatever works.. works!



Colpito e affondato (è vero è un clichè..)!! Il nuovo film di Woody Allen è una strepitosa tempesta che viaggia ad un ritmo folle e fracassa coscienze.

Sembrava veramente tramontata la stella del grande Woody. Pellicola dopo pellicola sembrava non fosse rimasto più niente da vedere. Ecco invece un sussulto imprevisto. Un film perfettamente "Alleniano", se esiste il termine, con un protagonista più "Alleniano" che mai, funziona (ancora!).
Un cervello adatto a svelare i misteri della meccanica quantistica è alle prese con dei "vermetti" (noi) cui svogliatamente svela i misteri del mondo, grazie alla sua "visione d'insieme". Quello che Allen pensa della vita è comodamente servito in sala, per quelli che hanno la pazienza di andarlo a vedere.. non ne vale la pena?

mercoledì 16 settembre 2009

Dettagli



Non so esattamente perchè, ma per la nostra mente sono i piccoli dettagli, spesso, a fare la differenza.
Sono partito da piccole osservazioni, di quelle che ti rendono molto orgoglioso, e pedante agli occhi degli altri.

Soprattutto su internet spesso si possono fare piccole deduzioni epidemiologiche, seppure molto empiriche. Capita ad esempio che la massa dei cibernetici si accalchi su un solo sito, o un solo social network, nonostante ne esistano vari. Probabilmente questo è dovuto alla legge per cui se una pizzeria è vuota e un'altra è piena, si preferisce fare la fila a quella piena.
Questo è vero, ma non è il solo motivo. Magari quel social network ha un particolare layout, o rende più facile vedere e pubblicare le foto. Queste piccole differenze giocano un ruolo a cavallo del subconscio (neuroni specchio?) e risultano determinanti.

Altro esempio, quando si chiede informazioni su un ristorante si pensa subito a come si mangia e a quanto si paga. Poi però un locale può incontrare il nostro gusto per tante altre piccole sfumature, come l'arredo.
Questo è vero però anche nell'arte. Ad esempio sul suo sito Luttazzi rivela che per il successo di una battuta oltre al contenuto, sono altrettanto importanti la scelta dei vocaboli, il tono della voce e i gesti.
Una battuta senza ritmo non fa ridere; una battuta troppo "periodata" non fa ridere; una battuta fatta da Tabacci invece che da Fiorello non fa ridere.

Ho infine rivolto la mia attenzione su qualcosa di più complesso come i rapporti interpersonali. Ho usato come metro me stesso, non avendone altri a disposizione, e su questo esiguo campione ho cominciato a fare lo scanner. Probabilmente per il desiderio di giungere ad un risultato ho definitivamente concluso che anche i rapporti umani sono profondamente influenzati dai dettagli.
Alcune volte mi è bastato un sorriso, una telefonata o una piccola attenzione per farmi rivalutare una situazione che mi sembrava peggiore di quel che era.

Potrebbe essere un esercizio utile (ma anche inutile.. no complain), provare per una volta a pensare ai dettagli e non all'essenza. Non voglio deliberare il trionfo della superficialità, ma talvolta non è tutto nero o bianco, e basta quel qualcosa in più per sbiancare quello che ingrigisce.


Oggi mi sono trovato per le mani la legge di Hubble (stavo leggendo l'ultimo romanzo di Moccia..) e ne sono rimasto profondamente colpito. In pratica 'sto Hubble qui ha teorizzato lo "spostamento verso il rosso cosmologico" e ciò indicherebbe che le galassie si allontanano ad una velocità proporzionale alla distanza. Questa intuizione è alla base della teoria dell'universo in espansione.
Non so nulla di più sull'argomento, ma mi è sembrato straordinaria questa legge.

Anche nella vita le cose più sono lontane più tendono ad allontanarsi. All'inizio sono possibili tante strade, ma poi più ne percorri una e più le altre si allontanano, e adesso so perchè: per la legge di Hubble.

Se adesso qualcuno si chiedesse cosa c'entri Hubble con la prima parte del post vuol dire che ha fatto poca attenzione.
In fondo se una cosa c'entra o no è un dettaglio.


Ps: scrivo nel day-after la (già) celeberrima puntata di Vespa sull'Abruzzo, ma ho deciso di non occuparmene. Segnalo però il link di un articolo "bello tosto" di Maltese.