lunedì 18 maggio 2009

Punto di repere



Mi piace scrivere titoli poco pertinenti!

Ho deciso di esporre una teoria pseudo-scientifica di cui mi pentirò con l'andare del tempo. Per fortuna sarò breve.

L'oggetto sono le nevrosi dell'uomo del tardo novecento, quelle di Alleniana maniera per capirci.

Come mai l'uomo occidentale,classico esempio è il nuiorchese (sembra un biscotto, evvabene newyorkese) è vittima di questa piaga?
Sinceramente è difficile immaginare che a soffrirne sia un pastore del Nepal, no? Quello al massimo può prendersi la brucellosi.

Se questa premessa è vera (e non vedo perchè dovrebbe), possa accingermi ad esporre la mia teoria.

Un motivo per il quale la società moderna sarebbe "nevrogena" è che introduce una nuova figura: quella che il prof. Geiger chiama "lo smorto".
Come si può desumere dal nome, lo smorto è uno che non è morto, ma avrebbe dovuto esserlo.

Fino a pochi anni fa la vita era solo una lotta spietata per la sopravvivenza (lo è ancora oggi per tanti), in cui non esistevano errori, sconfitte o peggio l'inadeguatezza.
C'era chi ce la faceva e chi no. E chi no.. no! Finiva.
Oggi per fortuna non è più così, ma è anche più complesso.
Questo stupido animale che è l'uomo sopravvive alle proprie sconfitte, alle umiliazioni e agli insuccessi e deve imparare a conviverci, ad elaborarli. Qui senti il peso della tua esistenza.
D'altra parte nasciamo con armi diverse, e non tutte sono adatte per cavarsela in questa vita.

Un noto filosofo napoletano, Chiummo, nel suo capolavoro "A' spasso pe' Toledo", sintetizza quest`ultimo concetto così: "Hai voglia e mettè o rum, o' strunzo non diventa babà".
Tecnicamente perfetto nella sua crudezza, come d'altra parte in tutta la sua opera.

Si potrebbe arguire che la teoria è semplicistica. Che fine fa l'ambiente? E i geni? Stiamo dicendo che i geni non c'entrano nulla? almeno l'HLA.. e poi se la possibilità di scelta si moltiplica, è normale sentirsi spaesati: ovvio no?
La risposta a queste osservazioni è si, è una teoria di comodo che però ha i suoi pregi. Ad esempio è facile da ricordare, e poi introduce un termine come "smorto", che potrete utilizzare come asso nella manica, facendo credere al vostro interlocutore di aver letto chissà cosa sull'argomento.

E infine ci insegna pure che non siamo tagliati per le brucianti sconfitte, perciò statene alla larga il più possibile.
Quelli che vi dicono che dalle sconfitte si può imparare molto, che ci si può rialzare, di solito lavorano nell'azienda di famiglia.

1 commento:

  1. L'ultima frase val bene leggere tutto il post...che diciamo richiede un po' di sforzo cognitivo :-)

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