martedì 26 ottobre 2010

Per colpa degli altri



Eccomi qui, pronto per lamentarmi di qualcosa..

In breve: in occasione della partita di calcio tra Napoli e Liverpool noi italiani (napoletani nello specifico) non abbiamo voluto lasciarci scappare l'opportunità di fare una figuraccia. Una famigliola inglese era a cena in un ristorante partenopeo (credo a mangiare qualcosa di più sano del fish and chips) e forse neanche sapeva che di lì a qualche giorno ci sarebbe stata una partita di calcio, ma questo non gli è bastato ad evitare un'aggressione da parte di alcuni imbecilli.

Quello che mi fa rabbia sono le parole del sindaco di Napoli che ha voluto sottolineare come siano stati in pochi gli aggressori, e come non si debba fare di tutta l'erba un fascio.

A me pare che il discorso sia proprio l'opposto: e' colpa di tutti!

E' colpa di tutti se non riusciamo ad organizzare un semplice evento sportivo senza rischiare di rovinare la vita a qualcuno.
E' colpa di tutti, e delle autorità in primo luogo, se nel 2010 in Campania non si può ancora stare tranquilli in un ristorante all'ora di cena.
E' colpa di tutti se ad ogni partita importante del Napoli succedono episodi del genere.

Chiaramente ogni singolo caso sarà provocato da una minoranza di persone, rispetto ai 4 milioni di Napoletani, ma questo non vuol dire che non sia colpa di tutti.

Non dovrebbero consentire neanche più di far rotolare un pallone nella mia Campania se Noi siamo ancora a questo livello di inciviltà.

ps: qualche giorno dopo crolla "la palestra degli atleti" di Pompei, dal valore storico e culturale indicibile.
Per piacere non macchiate la nostra reputazione, non è colpa nostra, ma di quelli che hanno fatto il restauro..

Update: a dimostrazione di quanto detto.. Bondi (ministro bene culturali) "se mi sentissi responsabile mi dimetterei". Perfetto, no? Colpa degli altri.

lunedì 25 ottobre 2010

Homeless




Se George Carlin aveva ragione quando diceva che non dovremmo chiamare gli homeless homeless ma houseless, allora mi sono chiesto: chi sono gli homeless?
Quelli che chiamiamo homeless hanno bisogno di una house, non di un'idea astratta, ma di una abitazione a basso costo ecco perché dovremmo chiamarli houseless, spiegava Carlin.

Chi ha invece bisogno di una home? Chi è homeless? Ieri mi sono dato una risposta (egocentrista).
Tra quelli che, come me, non vivono più a "casa" da anni ci si intende subito. Nessun posto sarà mai più come "casa", ironicamente neanche "casa" stessa.

Se la diagnosi di homelessness si applicasse a queste persone credo che sarebbero milioni in tutto il mondo a soffrirne.
Forse si tratta di un problema più letterario che altro, difficilmente descrivibile ma molto sentito, proprio come il termine home.

martedì 5 ottobre 2010

Scoop






Incredibile! Solo su questo blog potete ammirare lo scatto che immortala il più grande giocatore di basket di tutti i tempi insieme a Kobe Bryant. I due assi si sono incontrati a Londra e hanno scambiato qualche parola prima di salutarsi.