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martedì 7 dicembre 2010
Saggezza di Alzheimer
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lunedì 29 novembre 2010
Scenario
Facciamo un'ipotesi:
Berlusconi cade rovinosamente. La magistratura lo arresta e smembra il suo patrimonio. I suoi segugi si rivoltano contro di lui e ne masticano le carni.
so what?
Forse, per capire quello che accadrà, dovrei andare a guardare sui libri di storia e vedere come l'Italia si è vista allo specchio dopo il ventennio fascista.
Potrei chiedere delucidazioni a Pansa..
lunedì 8 novembre 2010
Liberi dal sesso
Questi poveracci non solo non possono vivere la loro sessualità, ma non possono proprio neanche pensarci (pensieri impuri..).
Soliti sospetti
giovedì 4 novembre 2010
Complotto
martedì 26 ottobre 2010
Per colpa degli altri
lunedì 25 ottobre 2010
Homeless
Se George Carlin aveva ragione quando diceva che non dovremmo chiamare gli homeless homeless ma houseless, allora mi sono chiesto: chi sono gli homeless?
Quelli che chiamiamo homeless hanno bisogno di una house, non di un'idea astratta, ma di una abitazione a basso costo ecco perché dovremmo chiamarli houseless, spiegava Carlin.
Chi ha invece bisogno di una home? Chi è homeless? Ieri mi sono dato una risposta (egocentrista).
Tra quelli che, come me, non vivono più a "casa" da anni ci si intende subito. Nessun posto sarà mai più come "casa", ironicamente neanche "casa" stessa.
Se la diagnosi di homelessness si applicasse a queste persone credo che sarebbero milioni in tutto il mondo a soffrirne.
Forse si tratta di un problema più letterario che altro, difficilmente descrivibile ma molto sentito, proprio come il termine home.
martedì 5 ottobre 2010
Scoop
venerdì 17 settembre 2010
Soul voice
Ho una nuova fissazione! Da un po' di tempo a questa parte desidero ardentemente sentire la voce delle persone. Intendo la “vera” voce delle persone. Voglio dire la voce che, ah ok avete capito, benissimo. Ecco mi piacerebbe sentirla.
Immagino debba essere difficile per chi lavora alla radio o alla tv, sentire tutto il giorno la propria “falsa” voce. Che poi di solito ci sembra faccia schifo quando la ascoltiamo, e diciamo agli altri “ma è così che parlo? è questa la mia voce? non è così la mia voce.” Queste frasi vengono di solito accolte dai presenti con sguardi seccati verso l'orologio e un'espressione tipo “cazzo vuoi, è questa la tua voce, è sempre stata così”.
Ascoltiamo la nostra voce tramite le vibrazioni dell'aria, ma non solo, anche attraverso quelle delle nostre ossa. Questo purtroppo non accade quando ad ascoltarla sono gli altri ed è per questo che perde tutto il suo sound blues. Così è un attimo a passare da una voce alla Barry Bianco (traducete) a quella di 3mounts (idem).
Ora tralasciamo la fisiologia e torniamo all'inizio, non sarebbe interessante scoprire la “vera” voce di tutti quelli che conosciamo? Ecco, adesso ci penserete ogni volta che qualcuno parla e condividerete questa condanna con me.
UPDATE: mi sono messo al lavoro (l'ho fatto anche per voi), e sto mettendo appunto un sistema per riuscire a sentire la “vera” voce delle persone. Tutto sembra andare per il meglio.
Ho abbandonato la mia prima ipotesi di lavoro, ma devo dire con sommo rammarico. Si trattava di un semplice sistema che produceva una vibrazione ossea nell'ascoltatore. In pratica ho somministrato una serie di ben assestati scappellotti al mio interlocutore, proprio mentre gli parlavo. Il problema è che l'intensità dell'oscillazione ossea da raggiungere è abbastanza marcata e bisogna applicare una notevole quantità di moto sulle sue gote. Pertanto, durante discussioni abbastanza protratte, l'ascoltatore sembra diventare confuso dopo un certo periodo.
Così ho sviluppato questo sistema che tramite l'asportazione del lobo occipitale, permette di ascoltare la voce delle persone proprio come essi la sentono, con un qualità ottimale.
Adesso non mi resta che venire di notte, a casa vostra, mentre state dormendo beati nel vostro letto, sorprendervi nel buio e praticarvi una craniotomia, muahh (risata malvagia).
Vedrete vi piacerà, sarà bellissimo, perché nessuno mai vi ha ascoltati così profondamente come farò io.
My mind, right now
Mi ask come ever when conosciamo people while viviamo far da home, ci feel di say cose very personal nonostante ci si know appena.
Everyone sembra aprirsi a lot, in maniera deep, come if la fugacità della situation ci rendesse tutti near e al time stesso non ci worried di quello che others could think.
Questo was what meditavo when ho sorpreso myself confidarsi con un perfect stranger.
I still chiedo why?
domenica 25 aprile 2010
Quote
I can't express anger. That's my problem. I internalize everything. I just grow a tumor instead. (W.A. Manhattan)