domenica 22 marzo 2009

Il dilemma


La questione di Omar al Bashir, presidente del Sudan, ha posto all'ONU un interrogativo morale di non facile soluzione, almeno in apparenza. Ammetto di non conoscere bene i retroscena di questa terribile vicenda, ma per quello che appare dai giornali, sembra porsi una questione etica prima di tutto.

Il CPI ha appena condannato al Bashir per i crimini in Darfur (e non si tratta di un paio di caramelle rubate, ma di almeno 300000 morti!!) e questa è la buona notizia. E' la prima volta che viene condannato un capo di stato ancora in possesso delle sue funzioni.

Ma c'è un ma. La condanna di Bashir rischia di mettere in crisi il processo di pace in corso in Qatar con alcuni gruppi ribelli; potrebbe mettere in pericolo le vite dei soldati ONU (che, anche se in maniera incompleta, stanno riportando un po' di calma in Darfur) e delle organizzazioni umanitarie ivi presenti; infine un mandato di cattura per il presidente potrebbe far saltare l'accordo di pace tra Nord e Sud del paese con rischio annesso di una ripresa della dilaniante guerra civile.

Il dilemma, dunque, tra un imperativo categorico morale (non si può negare la giustizia alle vittime del Darfur) e un pericolo attuale per tante persone non mi sembra di ovvia soluzione.

1 commento:

  1. Integro questo post con la notizia che la lega araba ha respinto il mandato di arresto per il presidente sudanese. Questo fa prendere un po' di tempo all'ONU. La vicenda rimane intricata, spero solo che i diritti delle vittime del Darfur non vengano calpestati.

    RispondiElimina