Riporto l'introduzione dell'articolo di Saramago apparso su "le monde" e riportato da "internazionale". L'argomento ci tocca da vicino.
"L'eminente statista italiano di nome Silvio Berlusconi, conosciuto anche come "il Cavaliere", ha appena partorito dal suo cervello privilegiato un'idea che lo colloca in maniera definitiva in testa al plotone dei grandi pensatori politici.
Per evitare i lunghi, monotoni e lenti dibattiti, e per snellire le procedure, alla camera e al senato, il Cavaliere vuole che siano i capigruppo parlamentari a esercitare il potere di rappresentanza, facendola finita anche con il peso morto di alcune centinaia di deputati e senatori che, nella maggior parte dei casi, non aprono bocca per tutta la legislatura, se non per sbadigliare.."
In Italia, evidentemente, c'è chi ha dei problemi a capire il significato della parola democrazia, ed anche quello della parola rappresentativa. Sarebbe interessante chiedere, a quel punto, quale sarebbe la funzione di un deputato nel parlamento.
D'altra parte da un figuro che, nelle intercettazioni con Saccà, parlava dell'operazione "libertaggio" come di una grande strategia politica, invece si trattava solo di "concedere" una soubrette (tal Evelina Marra) ad un senatore della maggioranza per far cadere il governo Prodi, non ci si può aspettare che riponga molta attenzione in questi particolari.
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