giovedì 5 marzo 2009

security: achievement unlocked



Due righe sulla "questione sicurezza" o meglio "dramma sicurezza", ma forse è più fit "crisi sicurezza"!

Se ne sente parlare ovunque. Stupri, rapine, carneficine, birre analcoliche, è allarme! Ovviamente la vicenda è trattata secondo tutti i crismi del dramma, emotività e irrazionalità.

So, nel profondo del mio cuore, che un giorno ci sarà qualcuno da qualche parte che parlarà di numeri e dati per approcciare questo problema.
Mi rendo conto che è brutto parlare di numeri quando si tratta di stupri, d'altra parte se vuoi analizzare un fenomeno possono essere utili (quasi quanto i racconti delle vecchiette, che no non conoscevano la vittima, no quel giorno non c'erano, no non sanno chi è stato, però un giorno comprando il cotto di parma hanno scambiato due parole con la mamma di una compagna di classe, anzi no non erano nella stessa sezione, ma adesso sono spaventate a morte e non escono più di casa) ecco chiusa la lunga parentesi.

In un'altra parte del mio cuore, il ventricolo destro per i curiosi, so anche che un giorno qualcuno parlerà dei costi della sicurezza.

Volete il poliziotto nel quartiere? Volete quello che gira la sera? Volete una tv al plasma con una batteria di pentole? Bene, ma queste cose hanno un costo, e più si spende in questo, meno si spende da qualche altra parte, amen.

Certo in Italia si potrebbe fare una riforma del sistema giudiziario (90% dei reati vanno in prescrizione) però dopo ci devono anche spiegare dove li mettiamo tutti questi detenuti (si i ladri in italia sono troppi, specie banchieri e presidenti del consiglio).

Un detenuto costa un mare di soldi al giorno e nessuno, tranne le vittime, ha interesse a tenerli dentro
In Germania li fanno lavorare i detenuti, in modo che ripaghino la società, che barbari!

La soluzione più ECONOMICA (e senz'altro la migliore) è quella di organizzare delle ronde di benintenzionati, certo disarmate e senza poteri particolari, almeno per ora.
Poi col tempo si può pensare di dargli il potere di decidere il bene e il male e dotarli di qualche bazooka.

Ma se tutta questa gente ha voglia di far qualcosa ci sono un sacco di modi per rendersi utili nel sociale.
Esistono associazioni di persone che passano la notte svegli a giocare a tresette e in caso di bisogno vanno a prendere persone che hanno bevuto troppo e non riescono a mettersi al volante.
Cioè non so se è chiaro. Voi siete lì belli sbronzi, fate il numero di telefono e questi vengono in due con una macchina e uno si mette al volante della vostra e vi conduce a casa mentre voi continuate a cantare:" il piave mormorò, non passi lo straniero" e alzate in alto il libretto di circolazione come un boccale.

Infine devo ancora sfogarmi sulla sicurezza negli aeroporti e sui voli.
Non se ne può più.
Con questa storia poi che non puoi portare liquidi, ma puoi comprarli a prezzo triplicato dopo la sicurezza, hanno dato il meglio.

Mi riferisco alla recentissima nuova norma che ti vieta di portare i tuoi liquidi corporei, e per questo danno del lasix mentre si è in fila.
Poi i più abbienti possono acquistare, dopo il metal detector, delle simpatiche sacchette di fisiologica per scongiurare la morte da ipovolemia.
Ovviamente prima bisogna togliersi scarpe, cintura, svuotare le tasche, tirare fuori il pc, accenderlo e fare almeno un nuovo record tra i vari solitari, ed essere palpeggiati dalla polizia.

Mi piacerebbe dire alle persone in fila che ci sono molte più probabilità di morire per le sigarette che fumano, o per colpa di qualche gabbiano spiaccicato sul parabrezza dell'aereo (cosa vogliono sti uccelli poi? che ci fanno nel cielo?) piuttosto che per un super mega attentato terroristico.

1 commento:

  1. Eh eh mi hai fatto tanto ridere. Anche se ovviamente c'è poco da ridere se si vuole analizzare la situazione..la questione sicurezza, la questione immigrati, it's a very big deal! Non solo in italia, ma anche per esempio in australia. Ci pensavo l'altro giorno quando ho preso il treno per andare in centro a melbourne..cinesi, indonesiani,indiani,cinesi, pakistani, arabi, egiziani, cinesi rappresentano gran parte della gente che incontro. Alcuni perfettamente integrati, vestiti bene, ragazze arabe con jeans tacchi e trucco, completamente emancipate, altri invece ubriachi e a volte molesti. Quello che mi interessa è il punto di vista dell'australiano. Come li vedono, gli stranieri? Certo, non si può dire che siano il paese più ospitale del mondo. Qualche anno fa il governo vietava l'attracco delle navi piene di clandestini, pronto a sparargli contro. Ora il vento politico ha cambiato direzione anche qui (anche..pensando a obama e non, sigh, a casa nostra)e sembrano essere più flessibili.Ma la realtà è che si vedono. Si vedono le persone straniere qui, si vedono che sono molte e che lavorano tanto, che camminano per la strada con la ventiquattro ore, o che ti visitano in ospedale. C'è un intero piano dedicato al FOOD nella stazione centrale. E' bello vedere che uno di fianco all'altro ci sono caffè italiani, noodles cinesi, kebab, sushi, meet pie ecc. A me pare che l'integrazione in fondo ci sia stata. E noi, noi italiani, come vogliamo fare di fronte a questo fenomeno che comunque ci investirà?

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